Smart workers? Semplicemente lavoratori che si muovono agilmente tra lavoro e famiglia
Lo smart working è una modalità di lavoro agile che consente ai dipendenti e ai collaboratori di
lavorare da remoto, senza la necessità di doversi recare in ufficio.
Nonostante la sua applicazione sia tuttora considerata una conseguenza eccezionale della delicata
situazione che stiamo attraversando, sarebbe bene ricordare che il “lavoro agile” è a tutti gli effetti
una modalità di lavoro equiparabile a quella svolta in ufficio, anche se dell’ufficio non ha i vincoli di
spazio e di tempo, grazie allo sviluppo tecnologico.
Se il lavoro agile non cambia tra ufficio e remoto, nelle mansioni e carichi di fatica e obiettivi da
raggiungere, tuttavia è portatore di un significativo cambiamento di prospettiva che sottintende
un vero cambiamento culturale:
– dal “lavoro in presenza“ al “lavoro a distanza“
– da “capo” a “coach”
– da “dipendente“ a “collaboratore“
Per il momento, c’è sicuramente ancora molta strada da percorrere.
In azienda arrivare a introdurre “il vero smart working” significa che sicuramente alle spalle c’è
una buona consapevolezza circa l’importanza della flessibilità per venire incontro alle esigenze dei
collaboratori e quindi mantenere elevata la motivazione e il senso di appartenenza. “Il capo” deve
imparare a gestire il lavoratore agile con un nuovo approccio che si basa sulla fiducia, il senso di
responsabilità e il riconoscimento della sua autonomia nella scelta di tempi e spazi.
Dal controllo allo spirito di collaborazione, è più facile dirsi che farsi!
Il lavoratore da parte sua deve imparare a sapersi gestire affinchè possa trovare un buon equilibrio
tra vita lavorativa, vita privata e vita familiare, rispettando gli obiettivi professionali da raggiungere
senza compromettere la qualità delle relazioni, né verso i familiari né verso i propri colleghi. Il
rischio di confondere i confini tra privato e lavoro è molto elevato.
Dobbiamo ammettere che in questo ultimo anno il lavoro agile per come è stato gestito è più che
altro una forma di “home working” e ciò un po’ lo snatura in quanto viene meno proprio il
principio della libertà nella scelta del luogo di lavoro che non necessariamente è la propria
abitazione.
Tuttavia, auspicando che il lavoro agile possa affermarsi sempre più per come dovrebbe essere
nella sua vera natura, sperando che non sia visto solo come una soluzione a un imprevisto,
aspettando fiduciosi che possa sempre più maturare una vera cultura smart, ecco qualche
suggerimento per vivere al meglio questa opportunità:
1. Separare (possibilmente!) lo spazio dedicato al lavoro dal resto della casa. È una semplice
strategia che contribuisce a mantenere un buon livello di concentrazione sul lavoro, senza
la sensazione di invadenza dell’esterno nell’intimità della propria abitazione. Anche i
bambini dovrebbero avere un proprio spazio dove giocare in libertà, senza essere
richiamati se parlano a voce alta!
2. Parlare con i bambini e spiegare perché la mamma e/o il papà sono a casa anche se non è
un giorno di festa o di vacanza, e perché non possono dedicare tutto il tempo a loro. Se
vengono coinvolti e non sottovalutati, i bambini potranno stupirci con la loro capacità di
accontentarci e rispettare i nostri tempi. Il ruolo formativo della famiglia si manifesta anche
nell’educazione al valore e all’etica del lavoro.
3. Trovare il tempo, ad esempio durante il week end, per organizzare la settimana lavorativa,
tenendo presente anche le esigenze dei bambini. Coinvolgere anche loro se sono
abbastanza grandi per comprendere gli sforzi degli adulti e casomai condividere il piano
della propria settimana anche con i nonni se sono presenti e contribuiscono all’assistenza
dei bimbi più piccoli.
4. Sfruttare il nido, l’asilo e il doposcuola: per i genitori “aspiranti home worker” è
fondamentale poter fare affidamento sui servizi scolastici ed educativi. In questo modo
possono concentrare la gran parte delle attività lavorative quando i bimbi sono impegnati
fuori casa entro il suono della campanella dei più piccoli e, dopo di essa, dedicarsi a loro.
5. Prendersi sempre un po’ di tempo per fare un personale bilancio di come stanno andando
le cose. È utile quindi chiedersi:
– come sto?
– come vivo questa organizzazione del lavoro?
– quali vantaggi posso osservare?
– quali rischi intravedo?
Flessibilità ed organizzazione sono il segreto per una serena gestione del lavoro quando si ha la
possibilità di lavorare fuori dall’ufficio.